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Il Cardellino è un uccello appartenete alla famiglia dei Fringillidi, una frangia degli uccelli passeriformi. Il nome cardellino deriva dal modo in cui i romani chiamavano questo particolare uccello (Cardelius, che fa riferimento alla pianta del cardo, di cui i cardellini sono particolarmente ghiotti e di cui si cibano in natura). Il cardellino è presente in tutta Europa, Asia occidentale e Nord Africa. Molto apprezzato per il suo canto particolarmente melodioso e per il piumaggio molto variopinto, questo uccello è largamente diffuso in Italia ed è frequente vederlo sia in natura che in cattività.

Il Cardellino, una specie protetta

Una precisazione è d’obbligo: il cardellino è una specie protetta. Questo perché in passato venivano catturati esemplari in natura per rinchiuderli in gabbie e per scopi prettamente hobbistici. A causa di questo bracconaggio spietato ed incessante, oggi il cardellino è un animale tutelato ed è possibile detenere solo ed esclusivamente esemplari nati in cattività, che abbiano regolare anello inamovibile (che testimonia che l’esemplare sia nato in cattività) e con regolare certificato di cessione da parte dell’allevatore.

Caratteristiche del Cardellino

Il Cardellino è un uccello relativamente piccolo: generalmente la sua lunghezza oscilla tra i 10 e i 14 cm di lunghezza per un peso non superiore ai 40 gr. Possiede una testa tondeggiante, il becco a punta e occhi grandi. La cosiddetta “mascherina rossa” è una delle sue caratteristiche estetiche più evidenti, che permettono di riconoscerlo facilmente rispetto alle altre specie di uccelli. Questa cambia leggermente tra i vari sessi: nel maschio supera di molto la zona degli occhi (quindi molto più evidente ed estesa) mentre nella femmina è molto più ridotta. La livrea del petto e del dorso sono di colore marrone chiaro mentre le ali, di colore nero, presentano una caratteristica chiazza di colore giallo. Il canto melodioso è simile ad un trillo. Il canto è quasi prerogativa del maschio che sfoggia il suo canto in particolar modo durante la stagione degli amori.

La riproduzione del Cardellino

Durante la stagione riproduttiva (da aprile fino ai primi di settembre), i cardellini possono produrre fino a 3 covate: durante ciascuna covata possono essere deposte fino a 7 uova. La femmina è addetta alla cova delle uova (che dura circa due settimane dal deposizione) mentre il maschio si occupa del cibo e di controllare i dintorni del nido. Il nido del cardellino è a forma di coppa: è bene quindi, per esemplari allevati in cattività, offrire loro un nido dalla forma corretta e fibre per consentire alla femmina di imbottirlo a dovere. Alla nascita i piccoli sono privi di piume e vista. Dopo circa 3 settimane dalla nascita sono pronti all’involo e vengono svezzati dopo circa un mese. Per gli esemplari allevati in cattività è consigliato aggiungere alla loro dieta degli alimenti complementari, per un boost di calcio (ossi di seppia), vitamine e sostanze nutritive.

Alimentazione

Il Cardellino è un uccello granivoro; ciò vuol dire che la sua dieta è prettamente a base di semi e granaglie. In natura questi uccelli si cibano di semi provenienti da piante erbacee. Come già citato, sono ghiotti di cardi, ma consumano anche semi di tarassaco, cicoria e girasole. Non di rado, in particolar modo durante la stagione degli amore, si nota che vengono aggiunti alla loro dieta anche piccoli invertebrati (bruchi, larve, etc), insetti di vario tipo, bacche e frutta. Per quanto concerne la dieta degli animali in cattività, l’importante è offrire loro una dieta corretta e bilanciata, che assicuri all’animale il corretto apporto delle sostanze nutritive di cui necessita. In commercio esistono alimenti completi per cardellini che soddisfano questa esigenza. È importante comunque chiedere consiglio ad un veterinario esperto in ornitologia per integrare la dieta dei vostri ospiti con corretti dosi di frutta ed alimenti freschi.

L’habitat del Cardellino

La gabbia o voliera per i vostri ospiti deve essere ampia e dotata di tutti i comfort. I cardellini sono animali molto attivi che sono abituati a percorrere lunghe distanze durante il giorno per procacciarsi il cibo e per tornare all’imbrunire verso il proprio nido. È essenziale quindi che il suo habitat domestico sia grande e proporzionato al numero di esemplari ospitati. Il cardellino non ama la solitudine, quindi è consigliato ospitare almeno due esemplari di sesso opposto. La voliera deve contenere un nido, diverse mangiatoie poste a differenti altezze, una lettiera da fondo per mantenere un igiene elevata, diversi posatoi e beverini. L’acqua va cambiata regolarmente. La voliera non deve essere esposta ad intemperie o ai raggi diretti del sole (o quantomeno deve avere delle zone d’ombra).

Conclusioni

Se allevati correttamente, i cardellini in cattività hanno un’aspettativa di vita molto alta (intorno ai 12 anni). In natura, a causa dei predatori e della natura avversa, la loro aspettativa di vita è molto più bassa. Il vostro compito sarà quello di concedergli un luogo confortevole (più ampio possibile) per godere quotidianamente della loro compagnia e del loro melodioso canto.

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