La storia di Veronica e Katy - adottare un gatto - salvare un gatto -

Un pomeriggio di fine maggio sono stata attirata da un suono flebile che proveniva dal mio garage; aprendo la porta automatica, mi ritrovai davanti una gattina spaventatissima che faceva capolino da dietro una scatola.

Nonostante la tenerezza di quel piccolo esserino, io ero terrorizzata, impietrita, perché da piccola avevo avuto un piccolo incidente con alcuni gatti randagi e da allora non riuscivo neanche ad accarezzarne uno.

Chiamai subito mio marito per riferirgli dell’accaduto e per trovare una sistemazione a questa povera gattina impaurita (io lo ero più di lei!); di risposta, sentii mio marito esclamare al collega: “oh mio Dio, il gatto di ieri sta a casa mia!”. “Scusa?” gli rispondo dall’altro capo del telefono “conosci questo gatto?”.
“Sì, ieri era in Calabria con noi!”.

Il viaggio di Katy

Noi viviamo in Campania, in provincia di Napoli, pertanto, facendo due calcoli veloci, la gattina ha viaggiato per più di 400 km, ma non comodamente seduta sul sedile passeggeri, bensì rannicchiata nella scocca dell’auto!

Mio marito l’aveva vista sgattaiolare sotto la macchina alcune ore prima della partenza ma, accertatosi che non ci fosse nulla sotto la macchina, era partito senza soffermarsi più di tanto sull’accaduto.

Quello scricciolo di circa 40 giorni era rimasto lì sotto, rannicchiata, per tutto il viaggio in autostrada.

“Cosa si fa ora che il gatto è qui con noi? Io ho il terrore dei gatti e categoricamente la voglio fuori da casa mia!” Ci rivolgemmo ad amici e parenti per cercarle una casa, una sistemazione, ma non riuscimmo a trovare nessuno che potesse adottarla o fornirle uno stallo.

Intanto passavano i giorni ed io mi abituai lentamente a quel piccolo esserino, mentre mia figlia scelse addirittura il suo nome. Iniziai a pensare che la piccola Katy (come una celebre canzone dei Pooh) era miracolosamente sopravvissuta a quel lungo viaggio in autostrada e forse era destinata a far parte della nostra famiglia.

Il malessere di Katy

Passavano i giorni, le settimane, e Katy si integrò a pieno nel nuovo ambiente domestico e nella sua nuova famiglia; ma notammo che c’era qualcosa che non andava: la gattina stentava a crescere, spesso vomitava, nonostante avessimo effettuato tutte le visite veterinarie e tutti i controlli del caso sin dal primo giorno.
Preoccupati per il suo stato di salute, la portammo da vari veterinari che ci presentano diverse diagnosi e differenti cure, ma nulla cambiò: la gattina si stava debilitando e di lì a poco il suo stato di salute sarebbe diventato critico. Nonostante il malessere lei ha sempre lottato per la vita.
Pensavo tra me e me: “non può lasciarci dopo tutto il trambusto subito per arrivare fino a noi”.

La miracolosa dottoressa

Facemmo allora diverse ricerche e ci rivolgemmo ad una dottoressa bravissima, specializzata nella cura dei gatti, la quale, ascoltando la storia di Veronica e Katy ci propose di ricoverare il gatto in un centro specializzato nella ricerca di uno specifico batterio endemico nelle campagne calabresi.
Ecco la diagnosi e finalmente la cura!

La seconda vita

Katy cominciò a stare bene e a crescere, pur mantenendosi minuta; giorno dopo giorno era sempre più giocherellona ed affettuosa. Ricominciò a vivere per la seconda volta e regalò a me una seconda possibilità. Grazie a lei ho iniziato ad avvicinarmi ai gatti!

Lei è sempre con me quando sono a casa e cerca le mie attenzioni di continuo.

Non più tanto “piccola”… ma sempre Katy

La “piccola Katy” ha ormai due anni, è una gattina buonissima, educata ed ubbidiente. E’ molto affettuosa con tutti e da tutti cerca le coccole. Chiunque la incontra per la prima volta ed ascolta la sua storia, si meraviglia della sua estrema bontà. Desiderosa costantemente di affetto, ci regala serenità e tranquillità quando si rannicchia sulle nostre gambe. Attende i nostri figli di ritorno da scuola per divertirsi con loro e i suoi giochini. Dorme con i bambini ed è attenta a tutto, li sorveglia quasi come se fosse una tata.

Gli oggetti preferiti della piccola gatta

Oggi Katy è parte integrante della nostra famiglia. Le abbiamo creato un angolo in casa tutto suo con una comoda cuccetta per schiacciare un pisolino, un ampio tiragraffi per tirare le sue unghie ed un dispenser automatico per l’acqua e per le crocchette, strumenti utilissimi per quando siamo fuori casa.

E’ brava anche in questo, quando per molte ore resta sola, aspetta paziente il nostro ritorno senza creare danni.

Noi siamo la sua famiglia e lei per me e mio marito è una terza figlia; non c’è Natale, Pasqua o compleanno dove non venga festeggiata anche lei. Il mondo del Pet ci dà la possibilità di trovare sempre qualche regalino carino ed adatto a lei.
“Prendersi cura del proprio animale domestico come ci si prende cura di ogni membro della famiglia”. Questo è il mio motto e, avvalendosi degli strumenti giusti, tutto diventa più semplice.

La storia di Veronica e Katy, simile a tante altre

Gli animali che ci tengono compagnia arricchiscono la casa, regalano gioia, serenità e non pretendono nulla in cambio se non il nostro affetto.
Prenderci cura della nostra piccola gattina è un piacere per noi. Lei ha lottato tanto per la sua vita ed ha avuto tanta forza quando ancora doveva affacciarsi alla vita.

Il suo arrivo in casa nostra, vederla crescere ed accudirla come si fa con un neonato, mi ha permesso di superare le mie paure. Fino ad un paio di anni fa cambiavo strada solo alla vista di un gatto! Grazie a Katy ho imparato ad amare anche loro.

Katy ha viaggiato da lontano ed ha lottato per la vita perché era destinata a me.

La storia di Veronica e Katy e’ una storia come tante, ma cerca di trasmettere un messaggio. Leggendo tra le righe sono sicura che lo  scoprirete.

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